Dal Torneo Future ITF “Città di Pontedera” a Wimbledon il passo può essere molto lungo, oppure non così tanto se si pensa alla storia di Jay Clarke, testa di serie numero 3 degli Internazionali pontederesi e approdato ai quarti di finale dopo la vittoria odierna contro Luca Prevosto. Appena due settimane fa il diciannovenne di Derby, considerato una dei giovani più promettenti del movimento tennistico britannico, è riuscito in una clamorosa impresa tenendo conto del suo ranking di numero 329 al mondo: giungere, assieme a Marcus Willis, al terzo turno in doppio nel Grand Slam londinese sconfiggendo la seconda coppia del ranking ATP, composta da Herbert e Mahut. “Per noi era già un successo essere arrivati al secondo turno contro un duo così forte – racconta Clarke – ma siamo stati bravi a crederci e rimanere attaccati nel punteggio, sebbene il loro livello di gioco fosse migliore del nostro. Da lì sono arrivate interviste e un po’ di notorietà: è bello, ma allo stesso tempo non mi deve far perdere di vista i miei obiettivi quotidiani. Sto lavorando per migliorare il mio gioco, e cercare di raggiungere una classifica che mi permetta di entrare nelle qualificazioni degli Australian Open nel 2018: per questo mi serve far bene nei Future e nei Challenger”.
I protagonisti del Torneo ITF, quest’anno come non mai, hanno portato a Pontedera esperienze di altissimo livello negli Slam: non solo Jay Clarke, ma anche Igor Sijsling, ex numero 52 al mondo e finalista in doppio agli Australian Open nel 2013, e Christian Lindell, qualificato nel 2015 per il tabellone principale del Roland Garros, sconfitto da Jo Wilfrid Tsonga. “Il mio partner Marcus Willis – continua Clarke – era già stato protagonista nel 2016 di una storia incredibile, meritandosi di sfidare Roger Federer sul Centrale con la classifica di 772 al mondo! E’ la dimostrazione che nel tennis i sogni esistono, ma vi assicuro che Marcus sull’erba può battere chiunque in un match secco…” E cosa si prova a passare dai riflettori di Wimbledon ai campi di un Future? “Quest’anno è stato un po’ strano trovarmi nel giro di ventiquattro ore da Londra a Gubbio, ma sono abituato a girare in tutta Europa fin da piccolo. Gioco tornei Future da molto, e sono venuto spesso in Italia, soprattutto nei tornei giovanili. Per certi versi giocare uno Slam o un ITF non cambia niente: c’è sempre un avversario dall’altra parte della rete e serve la massima concentrazione comunque. In ogni caso amo l’Italia, la vostra cucina e l’ospitalità della persone, dunque sono felicissimo di essere qui a Pontedera…”
A cura dell’Ufficio Stampa 4° Torneo ITF maschile “Città di Pontedera”
Alessio Laganà (328.7411919)